Miletić: „Il Governo della RC ha in mano il tessuto e le forbici per salvare la cantieristica croata“
Con l'obiettivo di esprimere una visione chiara e inequivocabile sulla necessità di preservare la costruzione navale e i posti di lavoro, i rappresentanti degli organismi della Regione Istriana e della Città di Pola, alla seduta tematica congiunta tenutasi stamane, hanno emanato la Dichiarazione sullo Scoglio Olivi – Uljanik. Alla seduta hanno partecipato anche Zvonimir Novak, assistente ministro dell'economia, imprenditoria e artigianato, i rappresentanti del Consiglio d'amministrazione e del Comitato di controllo dell'Uljanik, i rappresentanti dei sindacati che operano all'interno della cantieristica e i rappresentanti dei partner strategici.
„L'Uljanik è per la Città di Pola un'impresa con carattere stretegico, come è possibilie vedere da tutti i documenti ufficiali della Città. Il piano territoriale della Città di Pola definisce chiaramente l'area dell'Uljanik esclusivamente area riservata ad attività legate alla costruzione navale. È necessario ricordare che Pola è l'unica città della Croazia che ha compensato le pendenze in denaro con azioni nella società commerciale Luka Pula nell'importo di 65 milioni di kune. Capisco bene quando qualcuno critica lo stato delle strade e delle facciate, ma credo che allora sia stato più corretto investire tale denaro nell'Uljanik che abbellire la città. La funzione della città di Pola è, in virtù dei poteri che abbiamo come unità di autogoverno locale, creare le condizioni, l'ambiente e l'infrastruttura in modo che la produzione possa funzionare e non cambieremo mai il piano territoriale della città di Pola a scapito del cantiere navale o dei lavoratori. La Città di Pola ha un totale dello 0.3 per cento di azioni nella quota complessiva di tutte le azioni dell'Uljanik e la nostra influenza è insignificante.
Nemmeno i singoli azionisti che sono ex o attuali dipendenti non hanno alcuna influenza, bensì una quota importante la detiene la Repubblica di Croazia quale proprietario del 25 per cento delle azioni e la Adris grupa con il 13 per cento. Essi possono influire sul consiglio, sula nomina e istituzione del comitato di controllo che di seguito nomina la Direzione della società. È quindi chiaro quali sono i poteri della Città di Pola e della Regione. L'indirizzo per la risoluzione del problema è il Governo della Repubblica di Croazia. Abbiamo tre ministeri con tre pareri diversi. Solo il Ministero dell'economia si impegna per la salvaguardia del cantiere navale, mentre i ministri dei beni immobili e delle finanze optano il fallimento. Noi non desideriamo il fallimento, questa non è una soluzione“ ha enunciato il sindaco polese Boris Miletić puntualizzando che richiederà al Governo di presentarsi alla seduta di giovedì con decisioni sulle attività strategiche e il fondo di garanzia.
Il presidente della Regione Istriana Valter Flego ricorda che la situzione complessa dell'Uljanik non è di ieri, ma che il tempo sta per scadere. La soluzione chiave è nelle mani dello Stato che è l'unico proprietario di maggioranza. „La Croazia investe troppo nel turismo, e ciò non va bene. Noi dipendiamo dal turismo più di tutti gli altri paesi del Mediterrano. Spegnere le attività dell'Uljanik non è per noi un'opzione perché l'Uljanik è troppo importante per Pola e l'Istria“ così Flego. La seduta è stata aperta dall'aiuto ministro Zvonimr Novak che ha esposto in modo cronologico la situazione dell'Uljanik e la corrispondenza tra l'Uljanik e il Governo e l'UE e ha ricordato che il Governo nel novembre dello scorso anno ha chiarito che appoggerà la cantieristica e tenterà, assieme alla Direzione, di trovare una soluzione ottimale. Ha sottolineato che la Commissione europea si aspetta che nel piano di ristrutturazione sia Uljanik che il partner strategico partecipino al finanziamento nella stessa proporzione dello Stato. Quando l'Amministrazione ha presentato il primo disegno era visibile che le spese erano aumentate per 100 milioni di euro, e si tratta di un lavoro troppo serio affinché le spese aumentino in tal misura.
La prima versione del piano è stata consegnata al Governo il 20 aprile e abbiamo avuto subito molte osservazioni. Secondo tale piano lo Stato avrebbe dovuto sostenere il 60 per cento dei costi. Inoltre, all'interno dell' Uljanik, c'era un intercciarsi troppo grande di compagnie e non si capiva chi si stava ristrutturando, e anche le scadenze erano troppo brevi. All'inizio di maggio, nella seconda variante offerta, sono state respinte le nostre osservazioni, mentre l'11 di giugno, nella terza variante del piano di ristrutturazione, erano state accettate in parte.
Il 13 il Piano è stato inviato a Bruxelles e la Commissione europea ha confermato che il credito di 96 milioni di euro entri nelle spese per la ristrutturazione“, ha detto Novak e ha aggiunto che questa settimana, presso il Ministero dell'econimia, si terranno una serie di riunioni con gli armatori per convincerli a rimanere nell'Uljanik e che il piano di ristrutturazione sarà ulteriormente elaborato e migliorato e sarà accettato per permettere la ristrutturazione nella cantieristica.
Denis Rabar del Consiglio d'amministrazione ha detto che all'interno dell'Uljanik esiste tanta volontà per continuare la strada della costruzione di navi e che in futuro si costruirebbero tre navi molto complesse.
Renata Kašnjar-Putar direttrice del Comitato di controllo dell'Uljanik ha detto che tutte le decisioni portare dal CC erano corrette e delle tre offerte di aver scelto il miglior partner strategico. Il rappresentante della Kermes energija Željan Horvat ha detto che l'impresa non sarebbe qui se a febbraio lo Stato non avesse dato il credito e la Kermes energija a luglio non avesse concesso un prestito di quasi 100 milioni di HRK per riprendere la produzione.
I rappresentanti sindacali hanno sottolineato che la ristrutturazione rappresenta l'unica uscita e che non c'è più tempo per aspettare.