Celebrata in Piazza Port’Aurea la Festa del lavoro
È stata celebrata la Festa del lavoro con la tradizionale posa delle corone di fiori alla targa commemorativa dei lavoratori caduti nel 1920 in Piazza Port’Aurea. A salutare i convenuti il sindaco di Pola Filip Zoričić che ha sottolineato l'importanza della celebrazione odierna, ricordando che quattro nostri concittadini di diverse nazionalità sono morti nel corso delle manifestazioni in cui chiedevano il riconoscimento dei loro diritti sul lavoro. Ha sottolineato che è stato un attacco al nostro multiculturalismo, di cui siamo orgogliosi.
“La celebrazione della Festa del lavoro iniziò nel 1889 con il ricordo delle vittime dei tre massacri di Chicago avvenute tre anni prima, nel 1886, e dal 1890 la Croazia celebra questa festa, cosa molto significativa e importante. Ciò che è ancora più significativo è che nella nostra città, precisamente 102 anni fa, ci fu una tragedia e un attacco fascista a persone che semplicemente reclamavano ad alta voce il diritto alla loro dignità. Anche dopo 100 anni, si sente ancora quella stessa voce. Ogni uomo merita la propria dignità. Pertanto, quando dopo tanti anni torniamo a parlare della dignità di ogni uomo e lavoratore, noi, come amministrazione cittadina, sosterremo l'iniziativa del comitato locale di denominare nuovamente Via Sergia in Via Primo maggio. È un atto simbolico per non dimenticare, perché un Paese senza lavoratori non ha alcun senso”, ha enunciato il Sindaco augurando a tutte le Polesane e Polesani buona Festa del lavoro!
Alla posa delle corone di fiori hanno presenziato anche la vicesindaca Ivona Močenić e il vicesindaco Bruno Cergnul, l’assessora all’autogoverno locale Anja Ademi e la presidente del Consiglio municipale Dušica Radojčić.
Il capo di gabinetto del Presidente della Regione Istriana Ivan Glušac ha affermato che i quattro uccisi nel 1920 non furono le uniche vittime, ricordando i tre operai morti per la difesa delle macchine nei pressi del Mulino.
“La lotta per la libertà, il progresso e i diritti di tutti coloro che vivono qui, hanno da sempre simboleggiato Pola. Il multiculturalismo e l'antifascismo sono un determinante permanente di questa città”, così Glušac.
La presidente della Comunità degli Italiani di Pola Tamara Brussich ha sottolineato che la Comunità degli Italiani anche quest’anno ha partecipato alla celebrazione del 1 maggio per ricordare la lotta e i diritti dei lavoratori.
“Il multiculturalismo distingue Pola da sempre e la convivenza è un fattore sempre presente nelle Polesane e Polesani: questo è un valore culturale, civile e immateriale. Ricordando la lotta per la libertà, l'uguaglianza e il rispetto, è nostro dovere orientare la democrazia politica verso la socialdemocrazia. Solo così renderemo omaggio alle vittime che ricordiamo oggi”, ribadisce la Brussich.
Denis Buršić, a nome del Sindacato degli impiegati e ausiliari delle amministrazioni statali e locali, ha affermato che quest'anno celebriamo il Primo Maggio in un clima di crisi economica che sta lentamente investendo la nostra società a causa degli interessi delle grandi potenze.
“I prezzi aumentano di giorno in giorno ma i salari non tengono il passo con i prezzi. Le spese generali crescono, il cibo diventa più costoso, la sopravvivenza diventa sempre più difficile. Il sostegno della nostra società, il nostro futuro, i nostri giovani, lasciano il nostro paese alla ricerca di un futuro migliore. Ci auguriamo che tutto questo cambi nella speranza che questa crisi e il carovita finiscano al più presto", ha affermato Buršić.
Augurando a tutte le lavoratrici e lavoratori un buon 1 maggio, Giornata internazionale del lavoro e giornata della solidarietà del proletariato e dei lavoratori di tutto il mondo, la presidente del Sindicato dell’istria, Quarnero e Dalmazia Marina Cvitić ha sottolineato che oggi, come 136 anni fa, la questione dei diritti dei lavoratori è altrettanto rilevante.
“Da quei famosi otto che morirono ai lavoratori di tutto il mondo che persero la vita nella lotta per un lavoro dignitoso, temo che non abbiamo fatto molti progressi in Croazia. Pochi sono quelli che possono sopravvivere con uno stipendio di otto ore al giorno d’oggi. Ed è per questo che i lavoratori sono obbligati a fare gli straordinari o "a lavorare in nero" per provvedere a se stessi e alle loro famiglie, e poi raramente hanno otto ore per il riposo e il tempo libero, tanto meno per la cultura e l'istruzione. Purtroppo, la maggior parte dei lavoratori vive per lavorare, invece di lavorare per vivere", ha detto la Cvitić.
Dopo i convenevoli i rappresentanti della Città di Pola, dei sindacati, della Regione Istriana, della Comunità degli Italiani e dei combattenti antifascisti di Pola, hanno deposto le corone di fiori alla targa commemorativa alle vittime della manifestazione del primo maggio del 1920 in Piazza Port’Aurea. In particolare: Luigi Lebek, Francesco Mrzljak, Odone Schmelzer e Francesco Sponza.
È seguito lo spettacolo con un repertorio d’occasione delle società artistico-culturali Lino Mariani e Matko Brajša Rašan, del Coro Praksa e dell’Orchestra a fiati della Città di Pola e, a tutti partecipanti e conveuti, sono stati distribuiti dei garofani rossi.