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14/07/2022

Ricordato il 102° anniversario dell'incendio appiccato alla Casa del Popolo

È stato celebrato ieri, 14 luglio c.a. davanti alla lapide commemorativa posta sulla Camera di commercio croata - Camera regionale di Pola, il 102° anniversario dell'incendio appiccato alla Casa del Popolo.

“Nella giornata odierna di 102 anni fa, i fascisti di Pola lanciarono il primo attacco armato con l'obiettivo di distruggere la Casa del Popolo, centro della cultura e dell'identità nazionale croata. Costruita nel 1906, La Casa doveva diventare il “tempio dell’istruzione e della coscienza patriottica”, come riportato all’epoca dalla “Naša Sloga”. Nell’edificio c’erano le sedi degli uffici legali di Ivo Zuccon, autore del testo dell’inno istriano “Krasna zemljo, Istro mila” e Lovro Škaljer, nonché la Società di prestito istriana con a capo Matko Laginja. L'edificio ospitava, tra l'altro, la Sala di lettura Croata e la Biblioteca pubblica del Popolo con una collezione di diverse migliaia di volumi. La cosa più preziosa che i croati di Pola avevano creato per anni in termini politici, economici e culturali scomparve - simbolicamente e di fatto - nell'incendio appiccato dalla follia fascista. Con l'incendio alla Casa, di cui si vantò lo stesso Benito Mussolini nel suo discorso al teatro di Pola (21- IX- 1920), fu commesso un culturicidio, uno dei primi roghi di libri commessi dai fascisti in Europa. Ciò indicava la politica di negazione del diritto all'esistenza dell'altro e del diverso, che si concluderà nel conflitto più sanguinoso della storia dell'umanità: la seconda guerra mondiale. La responsabilità è di tutti noi oggi. È necessario imparare dalla storia, rimanere uniti nella diversità e preservare il multiculturalismo come uno dei valori fondamentali dell'Istria, ma anche dell'Unione Europea nel suo insieme”, così il sindaco Filip Zoričić.

“La nostra gente era sotto il dominio straniero, in lotta per il proprio nome e la propria lingua. Questa è la prova che siamo stati in qualche modo oppressi. Spero che correggeremo tutti i torti della storia e che tutte le targhe che dimostrano la nostra storia saranno ancora qui”, ha enunciato il Presidente dell'associazione degli antifascisti di Pola Boris Siljan.

“Sono compiaciuto che sia stata celebrata questa data data importante per la Città di Pola, accaduta 102 anni or sono. Il 13 luglio, il giorno prima dell'evento di Pola, la Casa del Popolo sloveno è stata data divorata dalle fiamme a Trieste. Oggi, nei locali di Trieste, è allestita un'esposizione permanente della mostra che racconta ai visitatori cosa accadde allora. Gli sloveni persero un luogo di ritrovo, cultura, luogo di incontro politico, sviluppo economico, e la stessa cosa accadde il giorno dopo a Pola. Ecco perché sono davvero felice che celebriamo questo giorno e facciamo di tutto per preservare le libertà conquistate con il sangue e il multiculturalismo, che è davvero una peculiarità dell'Istria", ha spiegato Milan Radošević.

L’edificio a quattro piani è stato costruito nel 1906. Era la sede della Società di prestito istriana con a capo Matko Laginja. Nello stesso edificio era ubicata la prima biblioteca pubblica che si stima avesse circa 7.000 volumi, che quella sera vennero divorati dalle fiamme. L’evento rappresentava anche una tragedia politica perché di guardia c’erano militari e carabinieri che non consentirono l’intervento dei vigili del fuoco. Il giorno successivo, la stampa italiana a Pola si vantava dell'atto con cui Pola fu ripulita dagli elementi stranieri, riferendosi agli slavi, e quello fu l'inizio. Questo atto ci ha fatto capire quello che sarebbe successo nei 25 anni a seguire sul territorio di Pola e dell’Istria, ma anche di tutto il mondo.