Celebrato il 31° anniversario della morte degli artificieri periti nello sminamento dell'Aeroporto di Pola
Stamani, presso il monumento nella Caserma dei difensori croati dell'Istria, sono state deposte corone di fiori e accese le candele per ricordare i quattro artificieri periti 31 anni nello sminamento dell'aeroporto di Pola.
A deporre la corona di fiori in rappresentanza della Città di Pola è stato il vicesindaco Bruno Cergnul.
Hanno partecipato alla commemorazione il Questore istriano Alen Klabot, il rappresentante dell’Esercito croato, della Guardia costiera e dell’Aeronautica militare Zoran Pervan, il capo di gabinetto del presidente della Regione Istriana, nonché molti altri rappresentanti dell’Aeroporto polese, del Servizio di protezione civile di Pisino, Direzione di protezione civile, nonché delle associazioni della Guerra patria.
“Oggi ricordiamo il loro atto eroico che ha salvato la vita a molte persone. Ricordiamo che si era cercato di risolvere la situazione in modo pacifico e di prendere in consegna l'aeroporto dall'allora JNA senza vittime né sofferenze, ma purtroppo è successo il peggio”, ha ricordato il Questore istriano Alen Klabot dicendo che è nostro dovere ricordare il sacrificio e il coraggio dei difensori scomparsi.
Il brigadiere Zoran Pervan, comandante della caserma dei Difensori croati dell'Istria ha sostenuto quanto detto dal Questore ricordando che la libertà è il tesoro più grande del popolo croato e "finché vivremo, non dimenticheremo mai come è stata conquistata".
Quella domenica del 10 novembre 1991, dopo che l'esercito croato aveva rilevato l'area della squadriglia e dell'aerodromo di Pola dall'allora JNA, durante lo sminamento della base aerea, quattro artificieri furono uccisi dalle mine: i membri dell’unità speciale di polizia Vicalj Marjanović e Stevo Grbić e i membri del gruppo di aviazione, il maggiore Marijan Vinković e il tenente ufficiale Dušan Bulešić.
Per rilevare l'aeroporto militare, e considerata la possibilità che la pista dell'aeroporto militare fosse minata, lo Stato maggiore di crisi dell'allora Comune di Pola inviò una squadra a rilevare le strutture, che comprendeva quattro pirotecnici, due dei quali erano membri del Ministero dell'interno e due erano membri del Corpo della guardia nazionale. L'obiettivo era quello di risolvere la situazione in modo pacifico, senza danni e senza vittime, e si era raggiunto l’accordo che i rappresentanti della JNA non facessero saltare in aria la pista di atterraggio. Aiutarono quindi gli artificieri a disinnescare le mine con detonatori a tempo predisposti per l'innesco degli esplosivi. Il 10 novembre alle ore 13:30 gli artificieri ispezionarono nuovamente i pozzi con carica esplosiva quando gli esplosivi nel pozzo furono attivati e tutti e quattro gli artificieri persero la vita.
I presenti hanno reso omaggio agli artificieri deceduti con un minuto di silenzio e, grazie alle parole del cappellano della polizia Ilija Jakovljević, hanno ricordato i sacrifici di tutti coloro che hanno dato la vita alla loro patria e ci hanno permesso di vivere liberamente nel nostro Bel paese.