81° anniversario del primo bombardamento di Pola
Ricorre l'81° anniversario del primo bombardamento di Pola
Il sindaco di Pola, ha deposto oggi la corona di fiori al Monumento ai caduti della Seconda guerra mondiale in via Jeret a Pola, in occasione dell'81° anniversario del primo bombardamento di Pola, avvenuto il 9 gennaio 1944.
Alla commemorazione hanno partecipato i rappresentanti del Comitato locale di San Polikarpo - Sisplaz, che hanno anche deposto una corona di fiori, nonché il presidente dell'Associazione dei combattenti antifascisti e degli antifascisti della città di Pola, Boris Siljan.
"Oggi ci siamo riuniti in questo luogo, come da tradizione, per rendere omaggio a tutte le vittime di questo pesante bombardamento." Purtroppo quel giorno furono uccise 101 vittime innocenti e 175 civili rimasero feriti. "Con la commemorazione di oggi, ricordiamo le vittime innocenti e questo monumento ricorda a tutti noi quanto sia importante vivere in pace", ha affermato Zoričić.
Anche il presidente dell'Associazione dei combattenti antifascisti e degli antifascisti della città di Pola, Boris Siljan, si è rivolto ai presenti, affermando che quel giorno si è verificata una grande tragedia per la nostra città e che il bombardamento, che ha cambiato completamente l'aspetto della città, continuò nei mesi successivi. "Purtroppo molti civili sono stati uccisi e noi siamo qui oggi per rendere loro omaggio", ha concluso Siljan.
Ricordiamo che le conseguenze più gravi le hanno subite le strutture civili e le persone che le abitavano. Furono colpite le attuali vie Giardini, Zagabria, Antico, Flaccio, l'Abbazia benedettina, tutta la zona tra Monte Zaro, Monte Cappelletto e Monte Paradiso, le vie Radić, Tartini e Marulić. Tra le zone civili, il comitato locale diSan Policarpo, dove solo un piccolo numero di edifici rimase intatto.
La ragione principale del bombardamento alleato di Pola fu la posizione strategica della città e il suo grande porto militare, che all'epoca era sotto il controllo militare tedesco.
L'attacco più devastante avvenne il 9 gennaio 1944, quando 109 bombardieri B-17 distrussero parti della città, tra cui la scuola Alessandro Manzoni, uccidendo un centinaio di persone. Gli attacchi continuarono fino al marzo 1945 e provocarono la morte di importanti personaggi locali, come il sacerdote Graziano Zanin e il calciatore Aldo Fabbro. Le vittime furono sepolte nel Cimitero della Marina, mentre Pola nei suoi 3000 anni di storia non aveva mai subito una distruzione così grande, che in seguito cambiò completamente l'aspetto della città.